Wise Society : La dieta mediterranea degli italiani passa anche dal consumo di vino

La dieta mediterranea degli italiani passa anche dal consumo di vino

di Lia del Fabro
7 Giugno 2012

Nel Belpaese si beve sempre più responsabile

Gli italiani bevono alcolici, il 65% ne consuma almeno una volta l’anno, ma bevono conmoderazione e meno di un tempo. Uno o due bicchieri, di solito a cena e spesso limitati ai soli giorni di festa, soprattutto di vino nel 51% dei casi, o, in misura minore, di birra (38%) o di spumanti (20%). Sono alcuni dei risultati emersi dalla ricerca condotta dalla Nielsen e presentata in occasione dell’Assemblea annuale della Federvini, svoltasi a Roma il 31 maggio scorso.

L’indagine indica che gli italiani prima di tutto sono consapevoli dei rischi che comporta un uso smodato di bevande alcoliche. Il dato più significativo riguarda proprio una diversa percezione culturale dell’approccio al bere: quattro volte su dieci, i consumatori si riconoscono nello “stile di vita mediterraneo”, che non significa esclusivamente un’adesione legata alla dieta ma, più in generale, a un insieme di comportamenti più sani, attenti alla salute e al benessere. Quindi, anche l’indagine Nielsen sul consumo di bevande alcoliche degli italiani, suggerisce che esiste un’esigenza sempre più diffusa di consapevolezza e conoscenza su ciò di cui ci si alimenta. E anche il modello del bere che prevale è quello mediterraneo: un consumo fatto durante i pasti, per il piacere di accompagnare i cibi o per socializzare se fatto fuori casa, senza eccedere, scegliendo la qualità più che la quantità dei prodotti.

Altro fenomeno di novità è quello dei consumi di alcolici nelle ore che precedono la cena. L’happy hours è forse la novità più significativa degli ultimi anni nel settore del consumo di alcolici e la Federvini ha presentato la prima ricerca condotta in Italia su questo fenomeno, commissionata all’ISPO.

Un fenomeno che piace sempre più: dopo i ristoranti, pizzerie e le colazioni al bar, l’happy hour si piazza al terzo posto con il 38% delle preferenze, scelto da 4 su 10 consumatori. Ma sono soprattutto giovanissimi che in gran numero prediligono questa forma di consumo almeno una volta alla settimana, 7 su 10 tra quelli che hanno tra i 16 e i 24 anni, soprattutto residenti nell’Italia del Nord Ovest. Ai ragazzi piacciono soprattutto i cocktail alcolici. Quasi tutti coloro che sperimentano questo nuova abitudine di consumo, l’80% delle persone intervistate, lo fanno per socializzare e per conoscere persone nuove . «Abbiamo italianizzato anche l’happy hour – ha commentato il prof. Renato Mannheimer che ha presentato lo studio – e, a differenza di altri Paesi dove certi eccessi del bere continuano anche superata la fascia d’età dei giovanissimi, da noi il fenomeno sembra circoscritto a una fase della vita perché poi cala nella fascia di età immediatamente successiva, quella tra i 24 e 34 anni, a un paio di volte al mese e in seguito la maggior parte della popolazione si reca all’happy hour più raramente, al massimo una volta ogni tre mesi».

Un fenomeno dunque per giovani, che sembra si attenui man mano che si cresce.

 

 

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