Wise Society : Cereali: quali portare in tavola in un’alimentazione variata

Cereali: quali portare in tavola in un’alimentazione variata

di Lia del Fabro e Francesca Tozzi
28 Agosto 2012

La guerra contro i cereali non ha senso: non apportano solo le calorie dei carboidrati ma tutta una serie di nutrienti necessari al nostro benessere. L'importante è non fermarsi al grano ma inserire nella dieta anche il riso, il mais, il farro, l'avena, il Kamut e il miglio. Meglio se biologici

I cereali sono uno dei punti di forza di un’alimentazione corretta. La dieta mediterranea pone i cereali, e i prodotti che ne derivano, alla base della piramide alimentare, incoraggiandone un consumo sempre più ampio. Se ne dobbiamo assumere in misura considerevole, affinché la nostra dieta sia il più possibile sana ed equilibrata, perché allora non ricorrere alle produzioni ottenute secondo metodi di coltivazione biologica? Perché non scegliere di portare sulla nostre tavole pasta, pane, prodotti dolciari, bevande e molto altro ancora con la caratteristica di essere stati coltivati senza l’uso di pesticidi e senza ricorrere agli Ogm? I cereali biologici sono particolarmente ricchi di amido, hanno un’alta digeribilità e sono facili da conservare e, nel caso in cui li scegliessimo di tipo integrale, potrebbero aggiungere ulteriori positivi effetti alla nostra dieta per l’alto contenuto di fibre.

pagnotte di pane

Foto di Wesual Click / Unsplash

Cereali biologici in Italia: una panoramica

Per capirne un po’ di più e raccogliere informazioni e dati sui principali cereali coltivati in Italia secondo le pratiche biologiche, ci siamo fatti guidare dal SINAB, il Sistema d’Informazione Nazionale sull’Agricoltura Biologica istituito presso il Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali. Il primo dato che emerge è che la cerealicoltura è uno dei principali orientamenti produttivi del biologico. Sottolinea Marta Romeo del SINAB che «in Italia il 17,5% della superficie complessivamente destinata nel 2010 alle produzioni biologiche è riservata alla coltivazioni di cereali».

Inoltre gli ultimi dati sul 2011 diffusi dall’ISMEA, l’Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare, ci confermano che «la categoria “pasta, riso e sostituti del pane” rappresenta l’8,1% dei consumi di prodotti biologici. Oltre a questo va detto che la produzione cerealicola è sostenuta anche dagli aiuti comunitari concessi all’agricoltura biologica e le eventuali fluttuazioni che si verificano nelle superfici da un anno all’altro, quindi, possono dipendere proprio dalle diverse politiche degli aiuti attuate dalle singole Regioni».

Non solo grano: tutti i cereali da portare in tavola 

Quello dei cereali è un mondo tutto da scoprire e da sperimentare nelle sue varianti. Non tutti sanno, per esempio, che il grano che mangiamo adesso è diverso da quello che mangiavamo 50 anni fa perché le varietà prima molto diffuse e oggi considerate di nicchia, in primis il grano duro Senatore Cappelli, sono state sostituite da altre più produttive ma anche più ricche in glutine, soprattutto la varietà Creso. Il grano duro, inoltre, presenta delle caratteristiche nutrizionali diverse da quelle del grano tenero cui è da molti erroneamente accomunato.

Il grano saraceno

Il grano saraceno, che a dispetto del nome non appartiene alla famiglia dei cerali anche se è usato allo stesso modo, ha un ottimo contenuto in proteine ed è tollerato dai celiaci perché non contiene glutine. Per saperne di più leggi l’articolo “Varietà e valori alimentari del grano“.

Farro e kamut

La pasta stessa, poi, pur rimanendo la regina delle nostre tavole, non è più prodotta esclusivamente o prevalentemente con il grano duro: ormai dappertutto si trovano gli spaghetti e le penne di farro e Kamut che è bene inserire nella dieta perché in questo modo si previene l’insorgenza delle intolleranze alimentari legate al consumo di un unico tipo di cereale. L’intolleranza al frumento è più subdola della celiachia perché spesso non viene riconosciuta. C’è poi il problema dell’allergia al grano, che è altra cosa. Il kamut è diventato popolare proprio perché, come il farro, in molti casi è ben tollerato da persone allergiche al grano, ma non è adatto a chi è celiaco perché contiene glutine. 

Farro

Foto Shutterstock

Mais e riso

I celiaci ricorrono nella loro dieta ai prodotti sostitutivi a base di mais e riso, spesso usati insieme per migliorare il gusto e il contenuto nutrizionale: dalla pasta ai biscotti, questi prodotti si trovano anche nei comuni supermercati a un prezzo migliore rispetto al canale farmacia. La pasta di riso è apprezzata anche da chi tollera il glutine per le sue caratteristiche di leggerezza e digeribilità. E lo stesso vale per le gallette a base di riso e mais, quasi sempre da agricoltura biologica, che rappresentano una valida alternativa ai cracker e alle fette biscottate.

Avena miglio e amaranto

Non dimentichiamoci, infine, di quei cereali – avena, miglio, amaranto – che, pur considerati di nicchia quando va bene e di serie b quando va male, hanno molto da dare alla nostra alimentazione quotidiana. 

Fiocchi d'avena

Foto di Markus Spiske / Unsplash

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