Sapore di cloro. Troppo calcare. Poco controllata Insomma agli italiani l’acqua del rubinetto non piace. E per questo si piazzano al terzo posto nella classifica mondiale del consumo di acqua in bottiglia
Foto di Irham Setyaki/Unsplash
L’Italia da anni è il primo Paese in Europa e il terzo mondo (dopo Emirati Arabi e Messico) per consumo di acqua minerale in bottiglia. Gli italiani non si fidano un granché dell’acqua del rubinetto. Questa diffidenza è dettata da varie ragioni: dal gusto poco gradevole fino al dubbio sull’alta percentuale di alcuni elementi come il calcare che potrebbero causare fastidi alla salute. Un articolo uscito di recente sul quotidiano Corriere della Sera riporta alcune percentuali: il 27% degli italiani ritiene che l’acqua abbia un sapore non gradevole (questo dipende in gran parte dalle tubature che, spesso vecchie, ne modificano il gusto). La percentuale più sostanziosa (il 32%) dichiara invece di non fidarsi di quello che scorre dal nostro rubinetto. In realtà, come sostiene Massimo Labra, ricercatore dell’Università milanese Bicocca, è proprio l’acqua in bottiglia a sottostare a minori controlli.; le verifiche negli stabilimenti idrici avvengono 2 volte all’anno contro quelle negli acquedotti che arrivano fino a 2 volte a settimana. Il 23% degli italiani ritiene poi che nell’acqua del rubinetto sia contenuto troppo calcare e cloro: le quantità variabili di questi due elementi non sono però dannose per l’organismo. Se invece il problema è il gusto, nel caso del cloro si può facilmente risolvere la cosa lasciando l’acqua in una pentola abbastanza grande dove evaporerà.
