Wise Society : È in arrivo l’hamburger artificiale

È in arrivo l’hamburger artificiale

di Francesca Tozzi
22 Febbraio 2012

La carne prodotta in laboratorio da cellule staminali di bovino è quasi una realtà, frutto di un esperimento dell'Università di Maastricht. E in autunno il primo hamburger artificiale arriverà sui tavoli di un noto ristorante inglese. A prezzo salato e tra molte polemiche

La novità arriva dall’Olanda dove l’esperimento è stato portato avanti dal fisiologo dell’Università di Maastricht Mark Post che ha avuto l’idea di prelevare dai bovini alcune cellule staminali e di tentare di riprodurle in laboratorio. È così riuscito a ricavare dalle cellule, lasciate a riposare in provetta immerse in un liquido ricco di nutrienti, piccoli pezzi di muscolo di circa 2 centimetri di lunghezza. Grazie all’efficienza del suo gruppo di ricerca e al sostegno di un finanziatore anonimo, l’esperimento è andato avanti a passi da gigante. Siamo solo all’inizio: i centimetri di tessuto ottenuti con la riproduzione in provetta non somigliano molto alla carne perché non hanno sangue né grasso, quindi bisognerà aggiungerli artificialmente e andare poi a lavorare sul gusto del prodotto così ottenuto. Carne sintetica che ha di naturale solo le cellule da cui trae origine.

Carne artificiale: sembra fantascienza ma è realtà

Sembra fantascienza ma è realtà. La polpetta artificiale è quasi pronta per essere lanciata sul mercato alimentare: il debutto è previsto per questo autunno e sarà in grande stile. L’annuncio del suo arrivo è stato dato dallo stesso Mark Post durante il meeting della American Academy of Arts and Sciences in corso a Vancouver, Canada. Il primo hamburger da laboratorio sarà servito nel ristorante Fat Duck di Berkshire dal noto chef Heston Blumenthal al modico prezzo di 250.000 euro: è questo il costo complessivo del lavoro di ricerca finora portato avanti ma non ancora finito. I costi si abbatteranno una volta ottimizzato il ciclo produttivo. Di certo non si abbatteranno le polemiche destinate a seguire questa new entry.

Buone intenzioni, molte perplessità

Le intenzioni, si diceva, sono buone: evitare la mattanza di milioni di animali, ridare i campi all’agricoltura, usare i cereali per l’alimentazione umana e non per quella del bestiame, contrastare la fame nel mondo e l’inquinamento dell’aria e dell’acqua conseguente all’allevamento. «Le mucche sono bestie molto inefficienti nel convertire la materia vegetale in proteine animali ma la richiesta di carne è destinata a raddoppiare nei prossimi 40 anni mentre attualmente stiamo usando il 70 per cento delle capacità agricole del pianeta per ottenere carne attraverso l’allevamento – ha spiegato Mark Post durante il meeting – Da qui l’idea di cercare un’alternativa in laboratorio. Sfruttando le cellule staminali di ogni capo di bestiame macellato si potrà produrre una quantità di cibo maggiore di un milione di volte rispetto al metodo tradizionale».

Ma all’annuncio sono seguite subito le critiche, anche nel nostro Paese. Nonostante le nobili intenzioni, la produzione di carne dalle staminali animali non convince in primis la Lega Anti Vivisezione che concorda sulla necessitò di trovare una valida alternativa alla carne ma che individua questa alternativa nelle proteine vegetali fornite dalla dieta vegetariana. Una soluzione migliore sia dal punto di vista ambientale sia da quello etico anche perché non si conoscono le possibili ripercussioni a breve e lungo termine sulla salute del consumo di carne artificiale. Niente hamburger in provetta anche per Coldiretti che ricorda come l’agroalimentare italiano abbia bisogno di difendersi da modelli alimentari fondati sulla standardizzazione e sull’omologazione che le bistecche artificiali andrebbero a promuovere. Così come stanno già facendo gli Ogm.

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