Wise Society : Due bicchieri di vino rosso naturale al giorno contro infarto e ictus

Due bicchieri di vino rosso naturale al giorno contro infarto e ictus

di Mariella Caruso
29 Novembre 2013

I primi risultati della ricerca "Vinsalut" dimostrano che accompagnare i pasti principali con vino rosso a basso contenuto di solfiti riduce i rischi cardiovascolari

Il vino rosso può diventare un alleato per la riduzione del rischio cardiovascolare. A patto che non si vada oltre i due bicchieri al giorno abbinati ai pasti principali, che si segua una dieta mediterranea ricca di cibi antiossidanti e, soprattutto, che il vino abbia una percentuale di solfiti inferiore ai 5o milligrammi per litri.

A far gongolare tutti coloro che non riescono a rinunciare a un buon bicchiere di vino per accompagnare il pasto sono i primi risultati della ricerca “Vinsalut” condotta dalla ricercatrice e biologa molecolare dell’Università degli Studi di Roma Tor Vergata, Laura Di Renzo, e da Diego Tomasi, del Centro di Ricerca in Agricoltura vitivinicolo di Conegliano con l’intento di tracciare il “vino” dal campo alla tavola fino agli effetti nutrigenomici sul consumatore in relazione ai diversi metodi di coltivazione e di vinificazione.

Secondo la ricerca bere due bicchieri di vino al giorno a basso contenuto di solfiti riduce del 20% l’ossidazione delle lipoproteine conosciute come LDL, ovvero il colesterolo “cattivo” con la conseguente riduzione di rischio cardiovascolare. Per arrivare a questo risultato sono stati confrontati i dati ottenuti somministrando a gruppi diversi di persone pasti ad alto contenuto di ossidanti e ad alto contenuto di grassi accompagnati da vino a basso contenuto di solfiti e convenzionale.

L’obiettivo finale della ricerca, come ha spiegato Laura Di Renzo sul sito dell’Università Tor Vergata alla vigilia della presentazione dei primi risultati della ricerca, è quello di dare «precise informazioni da inserire in una etichetta nutrizionale che riporti i nuovi valori qualitativi del vino e informi così correttamente e compiutamente il consumatore sulle proprietà antiossidanti e benefiche del vino a fini salutistici».

Ecco perché i più entusiasti produttori di vino sono quelli che producono “vino naturale”, in particolare quelli associati all’Associazione Vini Naturali (Vinnatur) che si sono dati la mission, come da manifesto, di «agire nel pieno rispetto del territorio, della vite e dei cicli naturali, limitando attraverso la sperimentazione, l’utilizzo di agenti invasivi e tossici di natura chimica e tecnologica in genere, dapprima in vigna e successivamente in cantina».

Nel vino naturale, diverso da quello biologico la cui percentuale di solfiti ammessa è di non più di 150 mg/l per quelli bianchi e di 100 mg/l per quelli rossi, infatti, la vinificazione è realizzata senza l’aggiunta di solfiti che sono, comunque, presenti naturalmente nel vino in quanto derivati dal processo di fermentazione, e i vigneti sono condotti senza l’utilizzo di prodotti di chimica di sintesi, pesticidi e limitando il ricorso a trattamenti con rame e zolfo soltanto in caso di bisogno.

 

© Riproduzione riservata
Altri contenuti su questi temi: ,
Continua a leggere questo articolo: